You're just like a pill [Ranma]

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  1. **InUNoE92**
     
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    Raiting: Giallo, cause tematica affrontata.
    Pairing: RanmaxAkane [accennato]
    Personaggi: Akane
    Genere/i: Introspettivo, malinconico.
    Avvertenze: Song-fic.

    You’re Just Like a Pill.




    Run just as fast as i can
    To the middle of nowhere
    To the middle of my frustated fears




    C’è un barattolino sul tavolo. E’ piccolo, innocuo. Il suo colore è arancione, un arancione chiaro, quasi sfocato.
    Una targhetta bianca macchia l’assoluta anonimità di quell’arancione spento, un tappo bianco richiude il tutto.
    Akane l’osserva, quell’innocuo assassino, chiedendosi il perché.
    Chiedendosi da quando è cominciata, chiedendosi di chi è la colpa.

    Non ha senso, non importa.

    Ma nulla ha un senso, nemmeno una risposta, nemmeno la domanda ha una valenza significativa.
    Niente ha senso da quando quel barattolo è posato sulla sua scrivania, nulla ha importanza da quando lei ha iniziato ad ingerire il contenuto di quel barattolino.
    Che senso ha chiedersi il perché, il come e il quando è iniziato, se è lei stessa la prima a non voler rispondere?
    Non importa a lei e ,evidentemente, non importa a nessun altro perché nessuno si è mai accorto di nulla.

    Da quando?

    Le viene da chiedersi da quando le sue grida silenziose non vengono ascoltate, si chiede da quando nessuno la guardi più negli occhi, si chiede perché ,tutto a un tratto, tutti siano diventati sordi e ciechi.
    Si chiede tante cose, Akane, ma cosa ha veramente importanza quando quel barattolino arancione entra nella sua visuale?

    Nulla.

    Aggrotta le sopracciglia, si sforza di ricordare, i vuoti di memoria le deturpano la coscienza. Si ricordava, con una nitidezza impressionante, il giorno in cui il Dottor. Tofu le aveva prescritto quel piccolo barattolino. Attenta -le aveva detto- è solo per riuscire a dormire meglio- attenta - le aveva ripetuto.
    Ma lei era stanca, questo se lo ricordava, così stanca che una sola pillola non bastava, non ne sarebbero bastate cento, ma seguì il consiglio e stette attenta.
    Una sera, però, si ritrovò a piangere forte come da tempo non le capitava, si sentiva una stupida ,anzi, lei era stupida.
    Era stupida perché non riusciva a capire quello che volesse Ranma, non riusciva ad essere ciò che lui voleva quindi era giusto che lui la coprisse di insulti.

    Era giusto perché lei non era mai abbastanza.

    Questa consapevolezza la colpì forte. Era impalpabile, ma l’umiliazione sapeva essere dura come un muro di mattoni e lei lo colpì in pieno quel muro, cadde, e non ebbe più la forza di rialzarsi.

    Seduta a terra, nel silenzio della sua stanza, si guardò allo specchio. Era decisamente troppo grassa, era decisamente poco femminile, era decisamente una racchia.

    Non era decisamente abbastanza per uno come lui, arrivato primo in tutto.

    Pianse, gli occhi rossi la resero ancora più brutta, e prese una decisione: avrebbe smesso di stare attenta.
    Come in risposta alla sua decisione allungò il braccio ed afferrò il barattolino sulla sua scrivania.
    Il dottore aveva detto una? E lei ne avrebbe prese cinque!

    Akane si massaggiò le tempie doloranti, era così che era cominciata, ora ricordava.
    Era cominciato tutto quella sera ma non era più finito.
    E nessuno si era accorto di nulla.

    Nessuno.

    E questo faceva male.
    Aveva vomitato spesso, cercando di diventare più magra; alle volte era svenuta in camera sua, spesso non si ricordava quello che le era successo. Una volta era addirittura scoppiata a ridere nel bel mezzo della cena, senza un perché, senza una ragione. Sua sorella l’aveva accompagnata in camera e, ironia della sorte, le aveva dato una pillola. Dormirai meglio, le aveva sussurrato dolcemente, domani la febbre passerà.

    Ma non era mai passata, quella febbre maledetta.

    Mai.

    Si guardò allo specchio e si vide nuovamente brutta e antiestetica. Sette pillole non erano sufficienti per dimenticare il dolore, forse nemmeno venti le avrebbero potuto far dimenticare il dolore, onnipresente dell’umiliazione, inflitta da quegli occhi così belli.

    Il suo sorriso si era spento, il suo colorito era pallido camminava in quella vita trasportata dalla corrente. I suoi familiari erano troppo occupati con Ranma e le sue pseudo fidanzate per occuparsi di lei, troppo concentrati sul suo futuro programmato per migliorare il suo presente, e Akane scivolava via, veniva risucchiata nell’oblio da quell’innocuo assassino che, malevolo, l’occhieggiava dall’alto.

    Finalmente si alzò in piedi e dipinse sul suo volto un falso sorriso perché , per nessuna ragione al mondo avrebbe fatto vedere al mondo come stava.

    Lei era forte, anche se, giorno dopo giorno, cadeva più in basso, lei era forte. Ed era orgogliosa, anche se sapeva che, presto o tardi, non ce l’avrebbe più fatta ad alzarsi da sola, lei era orgogliosa.

    Il barattolino era ancora lì, spiava ogni suo movimento, ed Akane si stupì nel notare che nel contenitore capiente erano rimaste solo otto pillole.
    Con una scrollata di spalle le ingoiò tutte bevendo un sorso d’acqua.

    Erano amare, si ritrovò a pensare strizzando gli occhi, erano amare e le facevano male.

    Erano come lui.

    Sorrise appena, scendendo le scale e saltando prevedibilmente la colazione.
    Erano come lui, aveva ragione, e per questa ragione non poteva farne a meno.


    Instead of makin’ me better
    You keep makin’ me ill
    You keep makin’ me ill.
    And I swear you’re just like a pill.

     
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  2. Ery_chan
     
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    Una song dalle tonalità un pò particolari, ma mi è piaciuta questa sfumatura di cinismo/autolesionismo
    di un'Akane molto diversa dal normale.
    Soprattutto l'ultima frase sul paragonare 'i calmanti' a Ranma, quelli che prima erano una medicina poco a poco sono divenuti droga, come il codinato ed entrambi fanno male ma lei esternamente continua a resistere fingendosi ciò che non è.
    Bella, molto introspettiva anche se in terza persona.
     
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  3. **InUNoE92**
     
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    Grazie.
    Ho voluto raccontare una storia per assurdo, una storia in cui Akane non è così forte e la sua vita non è così bella.
     
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  4. =AciD EmiLy=
     
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    E' particolare, direi più tendente al drammatico che al malinconico XD

    Scherzi a parte, mi piace molto, davvero. Anche se portato un po' agli estremi, credo sia un dipinto azzeccato di Akane... Che non è affatto forte come sembra, specie quando si tratta del cretino col codino XD

    La canzone di Pink non me la sarei aspettata, comunque x3
     
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  5. **InUNoE92**
     
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    XDD
    Sì, lo so non me la sarei aspettata nemmeno io a dirla tutta. XD
    Drammatico? Nah, non credo. Avrei potuto fare di peggio. u.ù xD
    Comunque sì,ho portato il dolore di akane agli estremi con cognizione di causa,
    Volevo far capire che potrebbe non essere tutto allegro e divertente, ma anche e sopratutto, triste.
    Grazie! **
     
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4 replies since 21/6/2009, 20:37   111 views
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